Verso Matera 2019

Verso Matera 2019

L. Steiner, B. Frey, S. Holtz (2014), European Capitals of Culture and Life Satisfaction, Urban Studies, 2014, online first

È innegabile: gran parte delle città italiane depositarie di antiche tradizioni, culture ancestrali e tesori artistici inestimabili ambirebbe a divenire una “Capitale Europea della Cultura”, magari attraendo una fetta consistente di investimenti pubblici. La retorica, soprattutto quella politica, ci ha abituato a pensare a questi eventi come a dei formidabili “volani dello sviluppo locale”, dimenticando, però, che gran parte dell’evidenza empirica attualmente disponibile in tema di mega-eventi e sviluppo riporta un effetto negativo.

Sino a poco tempo fa non eravamo certi dell’impatto atteso dell’evento “Capitale Europea della Cultura”, ma è ora disponibile l’unico studio che affronta il tema in maniera molto seria e robusta da un punto di vista statistico, dunque, affrontando direttamente il problema della causalità. Steiner et al. (2014), mettendo assieme un vasto campione di regioni urbane su un orizzonte temporale relativamente lungo, trovano che l’evento “Capitale Europea della Cultura” ha:

1. Un effetto negativo sullo sviluppo locale, probabilmente perché i salari ed il fatturato delle imprese (soprattutto in alcuni settori) crescono meno dei prezzi, soprattutto quelli degli immobili. Nel migliore dei casi, l’effetto sulla crescita non è significativo.
2. Un effetto negativo sulla qualità della vita e sul benessere in generale dei residenti, probabilmente a causa della congestione imposta dal turismo momentaneo e dall’aumento dei prezzi delle case.

In sostanza, questo studio ci dice che organizzare un grande evento culturale non è un’iniziativa che non comporta benefici economici, ma che questi sono sempre sostanzialmente inferiori ai costi.

Il dato più interessante riguarda la soddisfazione dei residenti rispetto alla propria qualità della vita. Il fatto che ci sia una contrazione, ci induce a ritenere che l’evento legato alla designazione come “Capitale Europea della Cultura” non sia stato usato per rendere le città più vivibili e attrattive per i residenti, ma esclusivamente per finalità turistiche.

Matera sarà la prossima città italiana “Capitale Europea della Cultura” nel 2019. Mancano tre anni, eppure, il dibattito di politica economica non riesce ad uscire dalle sabbie mobili della spesa pubblica intorno a poche grandi opere, proprio ciò che Steiner et al. (2014) sconsigliano di fare.

 Puntare, invece, su qualità della vita ed incrementi di produttività in alcuni settori dovrebbe essere l’imperativo attorno al quale costruire l’intera filiera di policy.

Marco Percoco