DL "Energia"

Giovanni Perrone commenta in tono critico il DL 130/2021.

I rincari dell'energia sono congelati, per la generalità delle famiglie e delle imprese, utilizzando, oltre a risorse del bilancio pubblico, anche i proventi delle aste per i diritti di emissione di anidride carbonica (ETS).

Non è una buona idea né calmierare i prezzi che invece dovrebbero essere di pungolo a efficientare i consumi, né farlo utilizzando risorse che dovrebbero invece finanziare il ricambio green della generazione energetica.

Questa soluzione "si mangia la coda" e cade subito fuori dal solco che il PNRR si sforza di tracciare per i prossimi anni.

Perrone abbozza quella che avrebbe potuto essere una soluzione alternativa: si lascia inalterati i prezzi e si compensa con cash benefit i nuclei familiari in condizioni di maggior disagio.

In altri termini: l'effetto-prezzo è lasciato libero di esplicare in pieno il suo ruolo, e nel contempo si procede a compensare l'effetto-reddito per le famiglie relativamente più bisognose.

<< Le famiglie più abbienti sono più disposte ad accettare i costi della transizione ecologica anche perché hanno maggiori possibilità di difesa rispetto ai rincari di prezzo, perché hanno risorse disponibili per investimenti in efficienza energetica (dagli ultimi device di domotica agli impianti fotovoltaici e più in generale all’autoproduzione, passando per interventi di isolamento termico, etc.). Quanto più alti sono i prezzi dell'energia, tanto più lo sono i ritorni di questi investimenti, tra l’altro sostenuti dagli ampi sgravi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e i super bonus (il 110% appena prorogato al 2023) che tendono per loro natura a beneficiare proprio le fasce medio-alte di reddito. Un costo alto dell'energia spinge chi può permetterselo a investire, e questa leva non andrebbe disinnescata o depotenziata.

L'istituzione di assegni alle famiglie a più basso reddito finanziati dai proventi della "tassazione green" avrebbe consentito anche ai meno abbienti di rendersi meno vulnerabili nei confronti dei rincari, attraverso gli investimenti meno costosi: la semplice sostituzione di elettrodomestici e lampadine alto-consumanti oppure l'installazione di device per il risparmio energetico e termo-valvole.

Ma soprattutto avrebbe consentito loro di partecipare attivamente e consapevolmente alla sfida green che il Paese ha ormai accettato ma che loro - i nuclei familiari con minori disponibilità ecnomiche - potrebbero avvertire come troppo penalizzante e dalla quale rischiano di restare fuori. >>

In allegato il .pdf della breve nota scritta da Giovanni che, lo si ricorda, prima ancora che essere fellow di Reforming, è soprattutto un professionista di lunga esperienza nel settore dell'energia.