οἴνωψ πόντος

Lo sviluppo economico, soprattutto quando nel rispetto delle compatibilità ambientali e degli interessi delle generazioni venture, dipende intrinsecamente dal senso di identità, che è cosa diversa da nazione, confine o etnia, ma è l'insieme dei valori positivi, coltivati e arricchiti nel corso del tempo, che orientano i comportamenti delle persone tra di loro e rispetto ai luoghi. Proprio per questo, la breve storia che qui si racconta ha anche letture economiche ed economico-politiche non secondarie.

È la storia della Basilicata che, negli anni '50-'60, in clamoroso ritardo, si apre al resto del Paese e, facendolo, prende anche consapevolezza di se stessa e delle sue radici.

Non è una storia a definitivo lieto fine, sia perché gli sforzi compiuti negli anni '50 e '60 non sono stati esenti da errori anche gravi se misurati col senno di poi, sia perché a quegli anni di modernizzazione e crescita ha fatto seguito un lungo periodo di stanca di cui si stanno vivendo ancora le conseguenze. Si tratta di una evoluzione condivisa, in varia intensità, da tutte le Regioni del Mezzogiorno e non solo.

Nonostante questo, è utile ricordare quanto è stato fatto e quanto si è provato a fare, e quel contradditorio tra difesa della bellezza dei luoghi e infrastrutturazione- industrializzazione che, nello specifico di una Regione praticamente vergine e indifesa, ha probabilmente avuto più meriti, o se si vuole meno demeriti, di quanto non traspaia nel dibattito pubblico.

<< Un archeologo australiano che, dopo aver scavato a Cnosso, aiuta la resistenza cretese a sabotare la Luftwaffe, e poi diventa un Monument Man. Un rumeno che diventa apolide per sfuggire alla dittatura nel suo Paese, prende il brevetto di pilota per utilizzare l'aerofotogrammetria e svela ricchezze e rischi di tanti territori dal Mar Nero al Delta del Po. Un brillante ragazzo di paese che si specializza in malattie infettive e nel Dopoguerra presta servizio nelle aree in via di sviluppo colpite da malattie endemiche. I primi non si incontrano mai ma il rumeno studia sui libri dell'australiano. Il secondo e il terzo si incontrano per caso e per pochi minuti su una carovaniera al confine tra Belucistan e Afghanistan, per poi ritrovarsi dopo molti anni su una strada bianca della Riforma agraria e diventare grandi amici. Sembra un romanzo di John le Carré ambientato a cavallo della Cortina di ferro, e invece sono tre personaggi realmente esistiti che hanno intrecciato le loro avventurose ma concretissime vite con la storia della Basilicata (o Lucania, se volete). >>

Buona lettura!