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Dalla "Bocconi" alla società civile
Roma, 23 dicembre 2021 - Il luogo e la data in cui si scrive in questo caso non hanno un semplice valore burocratico o tecnico, perché quello che segue è anche un filo congiungente tra Roma e Milano, tra Milano e Roma.
Dopo aver raccolto una promettente somma per finanziare borse di studio, la "Leva '89" pubblica il primo romanzo, e la scrittrice viene dal gruppo: Laura Spotorno."Uomini in grigio", questo il titolo che è rimasto lo stesso che Laura scelse a inizio anni '90, quando ai suoi compagni di corso a Milano, in "Bocconi", cominciò a parlare del manoscritto che pian piano prendeva forma.Le vicende che hanno portato a questo romanzo sono una storia da raccontare anche loro. E chissà che a qualcuno prima o poi non verrà voglia di farlo. Un romanzo dentro il romanzo. Ma ogni cosa a suo tempo.Non va bene svelare troppo e sciupare il gusto della scoperta di "Uomini in grigio", ma qualche accenno si può fare per dare una chiave di lettura dall'interno del gruppo della "Leva '89".All'inizio della storia c'è il ribollire della Milano "ancora da bere", sull'orlo di quel lungo purgatorio che di lì a poco si aprirà con la fine della Prima Repubblica. I ragazzi frequentano i corsi universitari e vivono i ritmi e le novità della Città, per molti di loro la prima metropoli, la prima occasione di mettere il naso fuori dal guscio e di toccare con mano fascino e rischi della libertà.Tante premesse, tanti sforzi sui libri, progetti di respiro internazionale sostenuti dall'idea di nuova Europa senza muri (e senza "quel" Muro caduto giù proprio in quei mesi), di cui si assaporano anticipazioni alle feste e ai ritrovi dove si incontrano persone che vengono da altri Paesi mai così vicini.Eppure, paradossalmente, l'abbondanza di possibilità e di direzioni da intraprendere mostra, oltre alle sue luci, anche i suoi lati d'ombra. Le vite dei ragazzi sono come risucchiate dal futuro e dalla scala globale di cui la classe dell'89 è stata forse la prima protagonista di "massa"; diventano veloci, belle e fascinose ma anche rapsodiche e difficili da controllare. Scegliamo noi o scelgono gli eventi? Anche quando, raggiunta con merito una meta importante, ci si può guardare attorno con un orizzonte senza ostacoli di risorse, lingua, strumenti tecnici e soddisfazioni professionali, la direzione è quella che piacerà aver preso quando, dieci, venti, trenta anni dopo, la si ripercorrerà nei ricordi, o solo una delle tante, quella che ha lusingato prima, quella che ha lusingato di più sul momento, quella che ci ha messo sul volo sbagliato? Discorsi che agli occhi della generazione precedente sarebbero sembrati senza senso, manie da scenari futuribili e improbabili. Ma poi quel futuro è arrivato e la generazione dell'89 si è ritrovata ad attraversarlo facendo per molti versi da apripista.Soprattutto in un mondo che sta cambiando così profondamente e così velocemente, anche quando "le persone sono più forti dei ruoli, gli eventi tuttavia prevalgono", scrive Laura in una delle ultime pagine.E infatti il libro ha una non conclusione in cui trionfa il caso o il kaos: tutto finisce in evanescenza, tutti fuggono e scompaiono. Non è una fine triste, tutt'altro; lascia in bocca il sapore felice e leggero di quegli anni, tra i venti e i trenti giù di lì, in cui tutto sembra poter cambiare da un momento all'altro senza sosta e non c'è errore che non possa trovare un qualche rimedio. Ma non è neppure un lieto fine. Le storie raccontate tra la prima e l'ultima delle centocinquanta pagine di Laura diventano una lunga premessa per qualcosa che verrà dopo ma che resta ignoto, si sa solo che verrà dopo, sicuramente dopo il volo BA 299 del 15 settembre (tra l'altro il giorno prima del compleanno di chi scrive) che porta lontano, lontanissimo uno dei protagonisti.Eggià, non dovrebbe stupire che nell'ultima pagina campeggi un volo aereo che congiunge punti sino ad allora ritenuti lontanissimi perché, tra un cambio di lavoro, una storia sentimentale interrotta e poi ripresa, un paio di trasferimenti tra città in Paesi diversi, etc., etc., il romanzo è già alle soglie del nuovo millennio e i voli low cost stanno accorciando le distanze dando un contributo tutt'altro che secondario alla creazione delle generazioni che si sentono a casa loro in Europa e anche nel Mondo.Alla fine di questa lunga premessa che ci imbarca sul volo BA 299 in presumibile direzione Libia (sì sì, proprio la Libia che dieci anni dopo esploderà per far capire quanto legati siano i destini dell'Europa post Muro e dell'Africa...), si riuscirà, parafrasando Pessoa, a subire un po' meno gli eventi e a sedersi al sole, abdicare e fare i re di se stessi? Speriamo questo avvenga non troppo tardi, anche se forse non è mai troppo tardi per sedersi al sole.Non è stato per fortuna troppo tardi per la "Leva '89" che, dopo la diaspora dai banchi dell'università e dal quartiere Ticinese di Milano lungo traiettorie le più diverse e le più distanti anche geograficamente, è riuscita a rifare gruppo e massa critica e mettere professionalità, esperienze e risorse a servizio di iniziative di promozione umana, sociale e culturale. Se nel "dopo" del romanzo di Laura c'è questo, la vera conclusione di "Uomini in grigio" trova adesso una stesura collettiva à la Wu Ming e quel grigiore potrà essere mano mano spennellato via come avvenuto per tutti i pinnacoli del Duomo, a inizio anni '90 di colore indefinibile e adesso addirittura abbacinanti.E se la fortuna di un Vilaggio o di un Paese è legata anche alla capacità della sua società civile di farsi parte attiva del cambiamento, questo piccolo ma bene assortito gruppo (tra l'altro con radici disseminate tra Campione d'Italia e Sciacca) potrà dare il suo contributo.Il ricavato della prima tiratura (acquistata interamente dalla "Leva '89") è già andato all'OSF - Opera San Francesco per i poveri: ogni copia mette a disposizione quattro pasti.Dal 20 dicembre il libro è anche sugli scaffali del Rizzoli Bookstore della Galleria Vittorio Emanuele (Milano) e del Mondadori Multicenter di Piazza del Duomo (Milano).E qualcosa suggerisce che con la "Leva '89" non finisce qui ...Auguri e a presto nel 2022!Questa è la prima di copertina:E qui ci sono i bei ringraziamenti della autrice alla "Leva '89": -
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