A chi giova la pianta organica?

Dopo aver approfondito a lungo il tema, da alcuni anni Reforming non tornava a fare il punto sulla distribuzione dei farmaci.

Con piacere ospitiamo questo contributo di una professionista del settore, la dottoressa Maria Alice Rosasco. Oltre a richiamare l'attenzione su un processo di riforma rimasto a metà, le sue considerazioni valgono anche per altri aspetti che qui ci fa piacere sottolineare.

Ci porta testimonianza del fatto che il lavoro di approfondimento e analisi, unito agli sforzi di divulgazione e dialogo che da sempre Reforming ha profuso, produce risultati concreti e concorre a diffondere quella consapevolezza necessaria per il progresso.

Ci porta testimonianza di un altro fatto, forse ancora più importante: il confronto tra economisti e operatori di settore, tante volte purtroppo "tra sordi", deve essere arricchente per entrambi, e ai primi portare elementi della realtà vissuta e aspetti tecnici specifici della professione/attività, mentre ai secondi l'attitudine a valutare i cambiamenti in maniera il più possibile oggettiva e complessiva, sia i cambiamenti "dei tempi", quelli che costituiscono l'ambiente in cui si vive e si agisce e che in gran parte non dipendono dalla scelte dei singoli o di categorie, sia i cambiamenti che invece nascono da scelte positive e consistono in modifiche di comportamenti, regole, organizzazione.

Dopo aver ripercorso gli aspetti di incompletezza e contraddittorietà della normativa che oggi presiede alla distribuzione al dettaglio dei farmaci in Italia, la dottoressa Rosasco elenca tre punti attorno a cui costruire una buona riforma, la proposta di policy su cui ogni volta qui su Reforming ci spendiamo perché possa emergere, anche solo in nuce, alla fine di ogni analisi, indipendentemente dal mercato o dal settore in esame:

1. Permettere da subito che le parafarmacie con almeno cinque anni di attività svolti in piena regola possano trasformarsi in farmacie convenzionabili con il SSN, dietro verifica della congruità organizzativa e di tutti gli altri aspetti a cura della ASL competente per territorio. In questa trasformazione si potrebbe dare precedenza a quelle farmacie la cui titolarità è dello stesso farmacista (o degli stessi farmacisti) che ci lavora (lavorano);
2. Definire un ragionevole ma perentorio orizzonte (5 anni, al massimo 10 anni) per superare passo dopo passo il numero chiuso (i piani di zona, la ex pianta organica) e arrivare alla completa liberalizzazione degli esercizi;
3. Rivedere la lista di distribuzione di fitoterapici e integratori alimentari contenenti importanti principi attivi farmacologici in libera vendita nei supermercati e su Internet, per individuare quelli da ricondurre, per ragioni di sicurezza, nell'alveo dei prodotti medicinali in vendita dietro consiglio e sotto sorveglianza del farmacista.

Alcuni aspetti di incompletezza e contraddittorietà sono stati persino acutizzati dalla Legge 124/2017 (la prima Legge annuale per il mercato e la concorrenza).

Una riflessione conclusiva (prima di leggere la Nota): se il primo snodo fosse stato affrontato per tempo (la "lenzuolata-Bersani" è del 2006, quasi quindici anni fa), i punti sanitari per effettuare i tamponi "COVID-19" sarebbero stati molto più numerosi e plausibilmente più numerosi sarebbero stati anche quelli disposti a effettuare vaccinazioni "COVID-19" (con vantaggi in termini di riduzione delle file, degli assembramenti e della tempestività della profilassi).

Il 2022 si apre con un Nota "ospitata", la prima nella ormai lunga storia di vita di Reforming. Ci auguriamo di ospitarne altre.