-
Pensieri di fiducia
Rocco Di Rella commenta le "turbolenze" politiche con cui si è aperto il 2021.
Proprio quando serve essere incisivi e rapidi nel contrasto di COVID-19 e delle sue conseguenze, ci si ritrova a discutere di composizione e tenuta del Governo.
Tra le righe dirette e caustiche (in fondo lo conosciamo e gli vogliamo bene anche per questo), c'è posto per alcuni spunti un po' più tecnici, nel confronto con i meccanismi di fiducia/sfiducia in Francia, Germania e altri Paesi europei.
---
Premetto che mi secca tantissimo analizzare una sfiorata crisi di Governo nella Repubblica antifascista fondata sull'ingovernabilità. Ho sempre creduto in un sistema maggioritario e nella democrazia dell'alternanza. Purtroppo, quattro anni fa, la maggioranza degli italiani ha scambiato il tentativo di avere una Repubblica più governabile con un tentativo di ritorno alla dittatura fascista. Questo colossale abbaglio non ha risolto l’atavico, genetico ed intrinseco problema della Repubblica antifascista, fondata più sull’ingovernabilità che sul lavoro. Continuiamo a sorbirci una crisi di governo all’anno e, se qualcuno obietta che ci vorrebbe molto poco per farne a meno, viene accusato di essere un fascista. Sic transit gloria mundi!
Tutto ciò premesso, passiamo alla comprensione di quanto accaduto e a giudicare il comportamento degli attori in scena.
Il motivo della quasi crisi di governo d’inizio 2021 è banalissimo: Matteo Renzi è a corto di consensi; il suo partito non si schioda dal 3 per cento e deve destabilizzare l’equilibrio politico per sperare di riguadagnare visibilità e voti. Se lo scompiglio che è obbligato a creare non gli porterà voti, spera almeno di riuscire ad appagare il suo desiderio di vendetta nei confronti del Movimento 5 Stelle e di un PD non più suo. Altri motivi non ce ne sono. Ho prestato ripetutamente attenzione alle sue parole nei giorni scorsi. Ho capito che ha detto cose insensate per non dire il vero motivo delle dimissioni delle Ministre di Italia Viva. Renzi è anche politicamente isolato, perché non ha avuto sponde dagli altri attori politici per abbozzare un’ipotesi di alternativa all’Esecutivo in carica. Renzi, infine, è debolissimo, avendo alle sue spalle un partito diviso sull’opportunità di aprire una crisi di Governo. Per evitare la spaccatura del suo partito, ha scelto la non troppo a lungo percorribile strada dell’astensione.
Quindi la quasi crisi di Governo è stata voluta da un micropartito politicamente isolato e diviso. E, nella Repubblica antifascista fondata sull’ingovernabilità, un qualunque micropartito isolato e diviso può, da un giorno all’altro, rendere l’Italia ingovernabile.
Ovviamente, altri attori hanno affollato la scena nel corso della sfiorata crisi di governo d’inizio 2021.
Il mio giudizio sulle loro esibizioni risente ovviamente del mio punto di vista, identico a quello della stragrande maggioranza degli Italiani e molto condizionato dal timore dei danni causabili da un pericoloso vuoto di potere nell’attuale fase di emergenza.
Sconclusionate e incoerenti sono state le affermazioni degli esponenti della destra sovranista. Si sono inventati di sana pianta la regola dell'obbligo di dimissioni per il Governo in caso di fiducia votata dalla maggioranza relativa dei parlamentari. È una regola che non esiste e non è mai esistita! Hanno poi sbraitato contro i cosiddetti voltagabbana, fingendo di dimenticare che il quarto Governo "Berlusconi" fu tenuto a galla, per circa un anno, da parlamentari eletti nelle liste dipietriste. Sapevamo che non sono dei fini giuristi, ma ignoravamo i loro disturbi mnemonici.
Grande è stato lo sprezzo del ridicolo da parte del Presidente Conte, quando ha affermato che una legge elettorale proporzionale garantisce la governabilità. Si può comprendere la sua caccia ai voti dei centristi, da sempre proporzionalisti, ma non si capisce la necessità di mentire così spudoratamente.
Molto imbarazzanti sono state le fuoriuscite da Forza Italia. Quattro parlamentari hanno abbandonato, in due giorni, il partito di Berlusconi. Forse non è solo un tradimento, ma è la spia della grande insofferenza dei liberal-popolari verso gli alleati sovranisti e antieuropeisti di Lega e FdI. Non è da escludere che tale insofferenza induca altri parlamentari ad abbandonare Forza Italia nei prossimi giorni e finisca per dare a Conte la maggioranza assoluta anche al Senato.
Umiliante è stata la parte recitata dai pentastellati. Si sono inginocchiati ad elemosinare i voti dei socialisti, degli ex democristiani e degli azzurri berlusconiani per rimanere a galla e non perdere il diritto alla pensione (che matura dopo 4 anni e mezzo di legislatura). Otto anni fa, avevano preso a sputi in faccia il Presidente del Consiglio incaricato, Pierluigi Bersani, mentre tentava di fare un governo con loro. Sono passati dagli sputi a Bersani alle suppliche ai centristi! La Storia, a volte, sa essere ferocemente sarcastica e stavolta sta sfogando il suo cinico sarcasmo contro chi sa solo urlare: “Onestà! Onestà!”.
Con grande sorpresa, bisogna stavolta riconoscere che il Partito Democratico è riuscito a fare un figurone. Una volta tanto, sono riusciti ad essere coesi, seri e saggi. Si sono comportati come un partito normale e affidabile. Hanno discusso sul da farsi, hanno individuato la linea da seguire e l’hanno compattamente seguita. Quasi irriconoscibili rispetto al partito diviso degli anni scorsi e alle incertezze avute durante il passaggio dal Governo Conte I al Governo Conte II.
Le umilianti suppliche dei pentastellati e l’inaspettata unità dei democratici sono, in realtà, le due facce di una sola medaglia. Rappresentano le condizioni in cui i due partiti giungono ad un’alleanza possibile e realizzabile già otto anni fa. Fu il M5S, dopo le elezioni del 2013, a non volerla e a rifiutare il patto proposto da Bersani. Sappiamo cosa quel rifiuto ha poi prodotto: la “renzizzazione” del Partito Democratico, l’aspra contrapposizione PD-M5S nel corso della scorsa legislatura e l’effimera alleanza tra M5S e Lega durata solo 15 mesi. Otto anni dopo e al termine di un percorso contraddittorio e tortuoso, la collaborazione tra PD e M5S è finalmente un dato di fatto che non sorprende più nessuno.
La stabilizzazione dell’alleanza tra democratici e pentastellati è il vero risultato politico dell’uscita dei renziani dalla maggioranza parlamentare. Pochi osservatori sembrano aver colto quest’aspetto, distratti, come sono, dall’ingigantire dettagli marginali e/o eventuali sviluppi futuri (come la nascita della Lista Conte).
Le ultime considerazioni riguardano i cosiddetti responsabili/volenterosi/costruttori/trasformisti passati da Forza Italia al sostegno al Governo Conte II. Non sono tantissimi finora: un deputato e tre senatori. Non hanno nemmeno fatto i tripli salti mortali dei transfughi dipietristi folgorati sulla via di Arcore una decina di anni fa. Si tratta di parlamentari centristi subentranti ad altri parlamentari centristi (i renziani) in uscita dall’attuale maggioranza. Un subentro più fisiologico che scandaloso.
Il ricorso ai cosiddetti voltagabbana è in realtà un meccanismo di difesa dei Governi in carica, in un sistema parlamentare sprovvisto di regole per proteggerli. Non voglio qui citare la protezione degli esecutivi garantita dalla Repubblica semipresidenziale francese. Mi riferisco piuttosto alla sfiducia costruttiva prevista nelle democrazie parlamentari di Germania, Austria, Spagna, Belgio, etc.. In tutti questi Stati, quando si vuole abbattere un Governo, si deve indicare nella mozione di sfiducia il nome del Primo Ministro candidato a sostituire quello in carica. Con una regola del genere, Renzi non avrebbe mai provato ad aprire una crisi di governo, perché il nome da contrapporre a Conte non l’ha mai avuto e non poteva averlo. È quindi fisiologico che i Governi in carica, in assenza di altri strumenti di protezione, cerchino di sopravvivere agli attacchi corsari con l’unico strumento a loro disposizione: il ricorso al trasformismo.
Tanta intellettualità benpensante, a partire da Antonio Gramsci, ha guardato e guarda con disgusto al trasformismo, ma non ne ha capito né il funzionamento, né il sottostante istinto di sopravvivenza dei Governi.
Fino a quando non avremo regole in grado di garantire un minimo di governabilità, i trasformisti continueranno ad esistere, perché sono un elemento costitutivo della Repubblica antifascista fondata sull’ingovernabilità.
RDR
scritto in Ruvo di Puglia il 21 gennaio 2021
-
Articoli correlati
2permille, 5permille, 8permille, accumulazione, acel, acqua, acquirente unico, adapt, addetti, adeguatezza, adequacy of income, aeeg, agcm, age divide, aging, agricoltura, agsi, ai, aifa, almalaurea, ammortizzatori, ammortizzatori sociali, anac, anpal, ape, appalti, archivio, area euro, arera, arrow, arte, article iv, articolo 18, artificial intelligence, asili nido, assegno di ricollocazione, assicurazione, assistenza, aste, astrid, attivazioni & cessazioni, au, austerità, autonomia, awg, baby boomers, banca centrale, banca d'italia, basic income, basilicata, bce, behavioural economics, benchmark sanitari, benchmarking, benchmarking sanitario, benzina, berlin-washington consensus, bersani, beveridge, bicameralismo, big data, bilancio, bilateralità, biosimilari, biotecnologie, bismarck, bocconi, boeri, bonus renzi, brevetti, brevetto, brexit, bruegel, budget process, calabria, calcolo contributivo, calcolo retributivo, calderoli, camera dei deputati, campagna, campania, capitale cultura, capitale umano, carbone, casa, casa&immobili, cash, cassa integrazione, catalogna, cbo, ce, cesifo, chiesa, cig, cigo, cigs, cina, cingolani, città metropolitane, cittadinanza, clinical trials, coal, codice dei contratti, commercio, commissione cassese, commissione onofri, competitività, comuni, comunicazioni obbligatorie, concorrenza, congiuntura, consumo, contante, conti nazionali, contoannuale, contributo perequativo, convegni e dibattiti, cooperazione, copay, coronavirus, corridoi europei, corte costituzionale, corte dei conti, corte di cassazione, corte di giustizia europea, costituzione, costruzioni, covid-19, covid19, covip, crescita, crisi a confronto, crisi economica, croce, ctfs, cultura, cuneo sul lavoro, damiano, davide colombo, day hospital, dcf economics, debito, debito pubblico, decentramento, decontribuzione, decreto dignità, def, deficit, deflazione, democrazia, democrazia diretta, demografia, demography, dependency ratio, dg energy, diesel, dimensione, dipendenti pubblici, dipendenza strutturale, diritti acquisiti, diritti civili, diritti umani, diritto, diritto costituzionale, diritto ecclesiastico, diritto internazionale, disability, disegno istituzionale, disoccupazione, dispositivi medici, distribuzione del farmaco, distribuzione del reddito, disuguaglianze, divario nord-sud, documentazione, draghi, dual tax, dualismo territoriale, ecb, ecofin, economia comportamentale, economia italiana, economia&architettura, economia&diritto, economia&letteratura, economia&storia, education, efficientamento della pa, eiopa, elderly, elders, elezioni, elezioni 2022, ema, emigrazione, emilia romagna, energia, energy, eni, environment, epl, equità, equivalenti, eredità&donazioni, espanet, esrb, esspros, esternalità, etica&economia, ets, euro, eurobarometro, eurobond, europa, europe, europe-us, european commission, european fiscal board, europei, eurostat, eurozona, evasione, evidence-based-policy, fabbisogni standard, famiglie, farmacie, farmacoeconomia, farmaref, federalismo, federalismo fiscale, fesr, filosofia, financial statistics, finanza pubblica, finland, firma digitale, fis, fiscal compact, fiscal rules, fiscalità, flat tax, foi, fondazione einaudi, fondi pensione, fondi sanitari, fondi welfare, fondo di solidarietà comunale, food tax, fornero, francia, friedman, fsc, fund raising, gare, gas, gasolio, generational divide, generazioni, generici, gentile, geografia economica, geopolitica, germania, giovani, global agewatch index, globalizzazione, gme, going for growth, google trends, gran bretagna, grandi opere, grecia, greece, green pass, grexit, growth, gse, health care, households, housing, hta, human capital, ia, ilsole24ore, imf, immigrazione, impact assessment, imprese, in-kind welfare, in-silico, incentivi, incentivo maroni, india, indicizzazione, industria, inequality, inflazione, infrastrutture, innovation, innovazione, inpdap, inps, inquinamento, insegnanti, internet, invecchiamento, investimenti, ipca, iri, irpef, irpet, isee, islam, iso, istat, istituzioni, it-silc, italia-domani, iue, iva, jaspers, job act, jobs act, kant, karlsruhe, kela, keynes, la buona scuola, laffer, lagarde, lavorareinfo, lavori pubblici, lavoro, lavoro nero, law&economics, lazio, ldi, lea, legge annuale per il mercato e la concorrenza, legge bilancio, legge di bilancio, legge di stabilità, legge elettorale, lep, letteratura, liberalizzazioni, libere professioni, licenziamento collettivo, licenziamento individuale, liguria, llf, lombardia, ltc, lump of labor, m5s, mantoux, marche, marianna mazzucato, marshall, matera, mattarellum, mattei, media, mediooriente, mediterraneo, mefop, mental accounting, mercati finanziari, mercato, mercato del lavoro, meritocrazia, merkel, mes, messina, mezzogiorno, microsimulation, microsimulazione, migrazioni, mip, miscellanea, mobilità, moneta, moneta digitale, monopolio, monti, mortalità, multipilastro, multipillar, naspi, nato, nber, net pensions, net social expenditure, netflix, nexi, next generation eu, nfa, ngeu, nice, nitti, nobel, nucleare, nudging, obama, obblighi di cittadinanza, occupati, occupazione, ocse, oecd, oecd italy fiche, off-patent, oil, old age, omt, onofri, optimal taxation, optimellum, opzione donna, ordini professionali, ortodossia, osmed, osservatori inps, osservatorio adapt, outlook, output gap, pace, pagamenti elettronici, palestina, panel estimation, parafarmacie, pareggio di bilancio, parlamento, patent, patent-box, patrimonio, patto della salute, patto di stabilità, pay-as-you-go, pay-back, payback, pensionamento flessibile, pensione di cittadinanza, pensioni, pensions, pepp, perequazione, petrolio, pharmaceuticals, piani di rientro, piano juncker, piemonte, pil, pil potenziale, pisa, plastic tax, pnrr, politica, politica & storia, politica internazionale, politica monetaria, political economy, politiche attive del lavoro, politiche passive del lavoro, politics, ponte sullo stretto, population, pos, potenza, povertà, poverty, pressione fiscale, previdenza, previdenza complementare, prezzi, prezzo petrolio, pricing, prima guerra mondiale, primarie, primo pilastro, privatizzazioni, procurement, productivity, produttività, produzione industriale, progetto galileo, progetto mappatura ssr, programma di stabilità, programmi di stabilità, progressività, proiezioni, proiezioni di spesa, projections, proprietà intellettuale, province, pubblica amministrazione, pubblico impiego, public choice, public debt, public economics, public finances, public procurement, puglia, qe, qualità della spesa, qualità delle norme, quest model, quota 100, quota 102, quota 103, r&d, r&s, ragioneria generale dello stato, react eu, recovery and resilience facility, recovery fund, reddito di cittadinanza, redistribuzione, reference pricing, referendum, reggio calabria, regioni, regions, regis, regolazione, rei, relativismo, repository, repower eu, reputation & expectations, residui fiscali, retail commerce, rete, retirement, rfl, rgs, riciclaggio, riforma amato, riforma dello stato, riforma dini, riforma fondiaria, riforma fornero, riforme strutturali, rinnovabili, ripartizione, ripresa, rischio, risparmio, rita, rlf, robotica, rosatellum, rpl, rubrica radio, russia, saldo strutturale, salute pubblica, salvaguardie, sandel, saniref, sanità, schrodinger, scienza delle finanze, scozia, scuola, scuola superiore sant'anna pisa, seconda guerra mondiale, secondo pilastro, self-defeating policy, semplificazione amministrativa, sen, senato, serie storiche, servizi, servizio universale, sespros, severance pay, sicilia, sindacati, sistema delle conferenze, sistema sanitario, sistema sociale, sistemi sanitari, sky-q, snam, social, social exclusion, social expenditure, solvency ii, sommerso&evasione, sose, sostenibilità, sovranismi, spagna, spazio, spending review, spesa farmaceutica, spesa per istruzione, spesa sanitaria, spesa sociale, spid, ssn, ssr, sssup, stacco carburante, staffetta generazionale, standard sanitari, stati uniti, statistics, statuto dei lavoratori, statuto speciale, storia, strade, stress test, structural balance, structural reforms, sud, sugar tax, superbonus, sure, survivors, sustainability, sviluppo, svimez, tableau, tap, tar, target-2, tasi, tassazione, tasse pigouviane, tassi di interesse, tax burden, tax expenditure, tax-deferral, tax-expenditure, taxing wages, ted, telecomunicazioni, teoria economica, teorie economiche, terna, tfr, tfs, thaler, titoli sovrani, titolo v, toscana, trading deregulation, transizione ecologica, transizione green, transizione università-lavoro, trasporti, trattati di roma, trattato di lisbona, trentino alto adige, trickle-down, trips, trivelle, troika, trump, tunisia, tutele crescenti, ucraina, ufficio parlamentare di bilancio, uk, ula, umbria, unconventional qe, undp, unemployment, unemployment benefits, unione europea, unione fiscale, unione monetaria, universal service, universalismo, universalismo selettivo, università, upb, us, us census bureau, vaccinazione, vaccino, varie, veneto, versailles, via della seta, voto, voucher, welfare, welfare fiscale, wellbeing, wellbeing of older people, who, youngsters, zero interest rate policy