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Presente e Futuro del PayGo
Il volume è liberamente scaricabile al link: Finanziare il Welfare - Presente e Futuro del PayGo in Italia, Europa e Us.
Ha quasi due secoli di alto e onorato servizio. Ha dato le fondamenta allo sviluppo dei welfare system durante tutto il Novecento, dopo che la sua idea originaria era comparsa, con forme e modalità diverse, nell’Europa di metà Ottocento (Inghilterra di Beveridge e Germania di Bismark).
Si tratta del pay-as-you-go, o della ripartizione nella traduzione italiana: il criterio che permette, con il concorso di tutti i redditi, di finanziare anno per anno le prestazioni del welfare system.
È grazie a questa idea che è stato possibile allargare gradualmente la copertura dei welfare system, sino ad includere tutti i cittadini e, in alcuni casi, riconoscere anche diritti di cittadinanza universale. È sempre grazie a lui che è stato possibile abbattere le conseguenze negative dei rischi che possono manifestarsi nel corso della vita dei singoli e delle famiglie: dai rischi della salute al rischio di incapienza dei redditi, dal rischio inflazione ai rischi del mercato dei capitali, dal rischio disoccupazione a quello di infortuni sul lavoro, etc..
È sempre il pay-as-you-go che ha permesso di gestire questi rischi con strumenti contrattuali semplici e poco costosi dal punto di vista amministrativo. È lui che ha saputo e sa sfruttare al massimo i grandi numeri: dal lato dei finanziatori, se tutti partecipano ognuno è chiamato a contribuire con importi contenuti e poco distorsivi; dal lato dei beneficiari, piú ampia è la platea coperta meglio si può contrastare l’adverse selection e bilanciare tra loro profili di rischio diversi (rischi non perfettamente correlati, o specifici alle varie fasi della vita, etc.).
Un assoluto protagonista della costruzione dei moderni sistemi di sicurezza sociale, che ha permesso di fare degli istituti welfaristi dei motori di sviluppo umano, sociale e economico.
Dopo averne messo in chiaro i molteplici pregi e gli indubitabili risultati raggiunti, questo volume si interroga sulle problematicità attuali e soprattutto prospettiche del pay-as-you-go. Le condizioni ideali per il suo funzionamento sono quelle realizzatesi nel secolo scorso: da un lato la popolazione giovane e in aumento, dall’altro lato i significativi (rispetto alle medie di oggi) tassi di crescita delle economie, con buoni livelli occupazionali fatti per lo piú di carriere stabili e continue. Le due condizioni non erano indipendenti ma si rafforzavano endogenamente.
Queste condizioni oggi stanno venendo meno e, se ci si sforza di investigare il medio-lungo periodo, nei prossimi decenni continueranno a deteriorarsi, se non si interverrà con dei cambiamenti nella struttura delle economie, dei sistemi sociali e dei criteri per il loro finanziamento.
Fare il punto sullo “stato di salute” del pay-as-you-go significa fare il punto sullo “stato di salute” del welfare system. È così - come spiegato da Orio Giarini nella Premessa - che è nata l’ispirazione per questo volume. E, si badi, al centro dell’analisi non c’è solo il sistema di sicurezza sociale pubblico (quello che antonomasia in Italia e in Europa si fonda sul pay-as-you-go). I punti deboli del pay-as-you-go pubblico hanno delle corrispondenze molto nette sia nella mutualità privata (le società di mutuo soccorso italiane, per fare un esempio), sia nel pooling assicurativo privato (su cui si fonda una parte considerevole del welfare statunitense). Il pooling assicurativo può esser visto come un particolare pay-as-you-go deciso per via contrattuale privatistica, e applicato a bacini di utenza che sono sottinsiemi molto piú piccoli della platea dei cittadini occupati e produttori di reddito.
Gli argomenti sviluppati nel volume e le conclusioni di policy abbracciano sia il pay-as-you-go pubblico che quello privato. E questo è un pregio, perchè implica che l’analisi affondi nei meccanismi fondamentali della sostenibilità, senza preconcetti distinguo tra sfera pubblica e sfera privata e, quindi, senza pericoli di strumentalizzazione e di etichettatura ideologica. Dai risultati dell’analisi possono trarre indicazioni di policy sia l’Europa che gli Stati Uniti, che hanno modelli di finanziamento del welfare molto diversi tra loro ma accomunati dalla stessa criticità.
Non è un volume di critica tout court al pay-as-you-go, per sminuirne le proprietà positive a per invitare a superarlo. Tutt’altro. Questo vuole essere un volume welfarista! Proprio perchè il pay-as-you-go ha queste proprietà insostituibili e non replicabili in altro modo, il suo utilizzo va adeguatamente dosato e canalizzato. Il volume si chiude, infatti, con un capitolo che mette in relazione la disversificazione e l’adeguatezza degli istituti di welfare con la capacità di diversificare di pari passo anche le fonti di finanziamento, affiancando al meccanismo pay-as-you-go una sufficiente porzione di accumulazione reale delle risorse. Questo passaggio, calato in opportuna cornice nornativa, sarebbe in grado di modificare gli scenari di sostenibilità a medio-lungo termine.
A tale fine si avanza anche la proposta dei Fondi Welfare (o Welfare Funds), un’idea che potrebbe davvero fornire all’Europa uno strumento operativo nuovo su cui far leva per aiutare i Paesi Partner a rinnovare i welfare system e al contempo stimolarli alla covergenza verso best practice comuni. Le caratteristiche dei Fondi Welfare potrebbe essere inseriti in un processo di coordinamento aperto - method of open coordination.
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