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Verso lo sblocco di fine ottobre
La scadenza del 1° luglio è passata senza conseguenze. I dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell'Istat mostrano che l'occupazione dipendente ha tenuto nonostante, dopo quasi un anno e mezzo di "congelamento", sia stata ripristinata la possibilità di licenziare nei settori assicurati a CIGO/CIGS, ovvero nell'Industria e nelle Costruzioni.
Per fortuna, la reazione del mercato del lavoro è stata quella prevista alcuni mesi fa alla luce dei recuperi di attività che si stavano concretizzando nell'Industria e nelle Costruzioni.
La prossima scadenza è quella di fine ottobre, quando anche nei settori normalmente privi di assicurazione a CIGO/CIGS, ossia Servizi e Terziario in senso lato (cui si aggiunge il comparto del Tessile beneficiario di proroga rispetto al resto dell'Industria), verrà meno il divieto di licenziamento.
La tavola qui sotto ripropone le stesse stime già fatte a giugno u.s..
La differenza delle ore lavorate tra T4-2019 e T2-2021 è trasformata in differenza in termini di occupati dipendenti equivalenti utilizzando le ore lavorate per occupato dipendente rilevate in T4-2019, trimestre precedente COVID-19 e non ancora influenzato dalla crisi.
Questa differenza di occupati dipendenti equivalenti è confrontata con la differenza tra gli occupati in T4-2019 e in T2-2021.
Quanti occupati dipendenti possono risultare in esubero rispetto al pre crisi, alla luce delle ore lavorate e degli aggiustamenti già avvenuti sul mercato del lavoro?
Nel complesso sono circa 487 mila i possibili esuberi, in forte riduzione (quasi un dimezzamento), rispetto alla valutazione fatta a giugno scorso, per effetto della ripresa dell'attività economica e del miglioramento delle prospettive per i prossimi anni.Quasi tutti i possibili esuberi sono concentrati nei Servizi, 460 mila e anche questi in netto ridimensionamento rispetto ai 758 mila stimabili qualche mese fa sulla base dei dati sino a T1-2021.
Miglioramenti di queste proporzioni (tipici delle crisi a "V") lasciano presumere che anche la scadenza di fine ottobre possa essere superata senza gravi ricadute occupazionali.
Nei mesi di luglio, agosto e settembre è proseguito, infatti, il recupero dell'economia che, grazie alla campagna vaccinale e al green pass, ha coinvolto direttamente Servizi/Terziario.
Inoltre, le prospettive per il futuro prossimo sono buone, di ulteriore miglioramento verso il recupero del pre crisi, come testimoniato dai numeri della NADEF-2021.
Dati estratti il 30 settembre 2021 da I.Stat
(1) Stima di massima dei dipendenti a rischio. In realtà, anche dopo il 1° luglio 2021, e sino a fine anno, i datori di lavoro possono accedere a CIGO/CIGS senza pagamento del ticket di tiraggio. Non v'è ragione perché essi non utilizzino, nella larga maggioranza dei casi, questa free disposal, soprattutto di fronte ai miglioramenti attesi dell'economia nella seconda metà dell'anno. Inoltre, la stima si basa sui dati del II trimestre 2021, e non considera né i miglioramenti dell'attività economica tra luglio e settembre né le previsioni di crescita del PIL riviste al rialzo per il 2021 e il 2022 (NADEF).
(2) Somma delle stime dei vari comparti ATECO. Il dato si è quasi dimezzato rispetto alla stima fatta qualche mese fa a partire dai dati del I trimestre 2021. I possibili esuberi si riferiscono quasi interamente ai Servizi.
(3) Non sono ancora disponibili dati relativi al I trimestre 2021. La stima si basa sul confronto tra il IV trimestre 2020 e il IV trimestre 2019, ed è da intendersi come valutazione pessimistica.
(4) I comparti ancora in sofferenza sono "industrie tessili, abbigliamento, cuoio, calzature, industria del legno, della carta, editoria", "fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici", "fabbricazione di mezzi di trasporto". Se si guarda all'indice di (volume) di produzione industriale e all'indice di fatturato dei prodotti industriali, il resto dei comparti dell'Industria appare già fuori dalla crisi.
(5) Nei Servizi lo sblocco dei licenziamenti parte del 1° novembre. Per i successivi due mesi i datori di lavoro potranno ancora accedere alla Cassa integrazione a causale COVID-19. La valutazione dei dipendenti a rischio è da intendersi come pessimistica anche perché, dopo essere rimasti più a lungo in sofferenza rispetto all'Industria (per i provvedimenti di lock-down e distanziamento), i Servizi hanno recuperato in maniera significativa nel II trimestre del 2021 e dai progressi della campagna di vaccinazione e dalla diffusione del green pass sono attesi ulteriori effetti positivi durante la seconda metà dell'anno. Anche senza valutare queste condizioni positive che stanno maturando, il dato dei possibili esuberi nei Servizi si è già ridotto da 758 mila della precedente stima a 460 mila.
2 ottobre 2021
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